LETTERE DALLA SIRIA
Lettera 3
26 marzo 2012
Buongiorno.
Mia figlia racconta
che oggi, durante la lezione di arabo, la maestra ha chiesto :
“Cosa simboleggia la
colomba?”
Un ragazzo ha
risposto:
“Simboleggia la
libertà.”
La maestra ha
detto :
“Tutti noi vogliamo
la libertà. Dov’è il problema?”
Una bambina ha
gridato con riprovazione:
“Come, Signorina?”
E mia figlia ha
concluso il suo racconto esclamando:
“Mamma, la nostra
maestra è sicuramente nell’opposizione!”
Per
dirti in quale vicolo cieco linguistico, morale e sociale ci hanno sospinto, ti
parlerò dei muri. Per sapere veramente sapere ciò che accade in Siria, si debbono
osservare i muri. È un argomento in sé, cui dedicherei una lettera intera. I
giovani rivoluzionari scrivono sui muri la parola “libertà”: حرية. Ma gli
agenti di sicurezza vengono a mettere un punto sulla prima lettera per
cambiarla in “merda”: خراء.
Io
mi dico, talvolta, che se il regime non cambia, noi dovremmo cambiare lingua,
per uscire dal vicolo cieco in cui ci hanno catapultati sotto gli occhi dei
nostri figli.
(traduzione di Daniela Zini)
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