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giovedì 9 febbraio 2017

LETTERE DALLA SIRIA Lettera 8 28 maggio 2012 (traduzione di Daniela Zini)



LETTERE DALLA SIRIA



Lettera 8



28 maggio 2012



Buonasera.

Come sai, le notti sono lunghe in Siria. Ma la notte del massacro di Houleh è stata la più lunga di tutte.

Da quando la notizia si è diffusa, dopo la mezzanotte, la maggior parte delle regioni e delle città della Siria si sono risvegliate.

Nel mio quartiere la gente è uscita dalle case e si è messa a manifestare.

Le loro voci, che erano potenti, sono giunte agli agenti di sicurezza.

Sono arrivati… e hanno aperto il fuoco.

Sembrava di essere al fronte.

Io sentivo tutto dalla finestra.


Io cercavo di immaginare il coltello alla gola dei miei bambini.

Tremavo di paura.

Li abbracciavo e piangevo.

Poi, sono tornata a letto, pregando Dio che quel massacro non fosse vero.

Come credere che vi siano, davvero, vampiri nella nostra società?

L’indomani sera, siamo andati in piazza Hariqa  a recitare la Fatiha per il riposo della loro anima.

L’appello a questo raduno era stato, largamente, diffuso su Facebook.  

È per questo che eravamo attesi.

Fucili e bastoni…

Abbiamo deciso di non lasciarci intimidire.

Ci siamo raccolti e, le mani alzate verso il cielo, abbiamo recitato la Fatiha, con voce forte e decisa.

Avevamo, appena, finito che ci sono piombati addosso con i manganelli.

La mia spalla, posso dirtelo, mi fa ancora male. Ma l’odio che portano ai giovani è inimmaginabile. Li colpiscono con smodata brutalità, per rompere loro, deliberatamente, le costole. Ne hanno preso uno. Ma noi donne ci siamo avvinghiate a lui, lo abbiamo liberato e  siamo fuggite con lui.

Abbiamo attraversato il souk Hamediyeh.

Gridava:

“Quale orrore!

Gente di Damasco!

Sono siriani a essere uccisi!

Sono la vostra carne e il vostro sangue!

Avete paura per i vostri affari?

Io, io ci sputo sul danaro!”

Oggi, quando ho appreso che i commercianti del souq Hamediyeh avevano scioperato e chiuso i loro negozi, ho pensato che le sue parole avessero dovuto colpirli diritto al cuore.


(traduzione di Daniela Zini)


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